sabato 12 aprile 2014

LA GRANDE BELLEZZA

Titolo: La grande bellezza;  
Regista: Paolo Sorrentino; 
Attori: Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Maria Rosaria Forte, Pasquale Petrolo, Galatea Ranzi, Pamela Villoresi, Isabella Ferrari, Giovanna Vignola, Roberto Herlitzka; 
Durata: 150 min; 
Genere: Drammatico; 
Produzione: Italia, Francia, 2013;
Premi: 1 Premio Oscar 2014 “Miglior film straniero”; 3 Nastri d’Argento 2013 “Miglior attore non protagonista” a Carlo Verdone, “Miglior attrice non protagonista” a Sabrina Ferilli e “Miglior fotografia” 6 Nomination Nastri d’Argento 2013 “Migliori regia”, “Miglior sceneggiatura”, “Miglior colonna sonora”, “Migliori costumi”, “Miglior sonoro in presa diretta”  e “Miglior produzione”; 1 Golden Globes 2014 “Miglior film straniero”; 1 Premio BAFTA 2014 “Miglior film straniero”; 4 European Film Awards 2013 “Miglior film europeo”, “Miglior regista europeo” a Paolo Sorrentino, “Miglior attore europeo” a Toni Servillo e “Miglior montatore europeo” 1 Nomination European Film Awards 2013 “Miglior sceneggiatore europeo”; 1 Nomination Cesar 2014 “Miglior film straniero”.

“La grande bellezza” è un film di Paolo Sorrentino sulla coscienza e sulla vita, ambientato a Roma, la città eterna, l’Urbe.

Il film racconta un periodo della vita del protagonista Jep Gambardella: giornalista, scrittore e critico d’arte. Alla festa del suo sessantacinquesimo compleanno tenuta in una terrazza affacciata sul Colosseo, il protagonista e i suoi ospiti sono immersi in una grande baldoria, in un’apparente ricerca del divertimento e in un disperato tentativo di ritrovare la gioventù persa. Simbolo di tutto ciò è la colonna sonora della festa: il brano degli anni ’70 di Raffaella Carrà “A far l’amore comincia tu” remixato nel 2011 da Bob Sinclair. Jep occupa faticosamente le sue giornate tra interviste ad artisti e personaggi famosi, svegliandosi a mezzogiorno dopo aver trascorso notti brave con un unico obiettivo: rimanere il principe della mondanità “il mondano fra i mondani”. Il suo gruppo di amici del “salotto buono” è composto da autori teatrali falliti e senza nuove idee, ricchi commercianti adulteri e infedeli, facoltose donne di mezza età, religiosi più preoccupati dell’aldiquà che dell’aldilà e scrittori snob e politicamente orientati senza un briciolo di talento. Durante questo periodo la strada di Jep incrocia quella di altri personaggi particolari e intriganti che per un motivo o per un altro si spengono rapidamente ed improvvisamente come lampadine. Jep continua a vivere, o meglio a sopravvivere, riflettendo ma non cambiando.

Gli attori recitano e intrattengono in una scenografia perfetta, portando in giro per Roma lo spettatore: l’Anfiteatro Flavio, Fori Imperiali, Piazza Navona, le terme di Caracalla, i Musei Capitolini, la fontana dell’ Acqua Paola, il Gianicolo, il parco degli Acquedotti, i Muraglioni del Tevere e tanti altri angoli meno conosciuti, ma eccezionali.

Immancabile nei film di Sorrentino e fulcro del cast è l’afragolese Toni Servillo che interpreta con maestria e convinzione i panni di Jep. Fra il gruppo di attori ci sono i romani Carlo Verdone (Romano), Sabrina Ferilli (Ramona), Pasquale Petrolo meglio conosciuto come Lillo del duo Lillo & Greg (Lillo) e Galatea Ranzi (Stefania), i napoletani Carlo Buccirosso (Lello Cava) e Maria Rosaria Forte (Trumeau), infine Pamela Villoresi (Viola), Isabella Ferrari (Orietta), Giovanna Vignola (la direttrice nana Dadina) e Roberto Herlitzka (il cardinale Bellucci).

Simbolo di questo film è certamente il trenino: rappresentazione visiva della vita del protagonista, tanto divertente e spassoso quanto sterile e senza meta.

Al termine del film, ciò che più colpisce è la fredda e oggettiva riflessione di Jep Gambardella sulla propria vita: un’esistenza inutile e superficiale.

Dove si trova allora “La grande bellezza”? Dal mio punto di vista, bisogna cercarla grattando la superficie e scavando nella memoria.

La citazione da segnalare è certamente quella frase pronunciata da Jep commentando la sua età:
“La più sorprendente scoperta che ho fatto subito dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare”.

Il mio giudizio è “Si può vedere” con lo spirito di chi non vuole giudicare, di chi non cerca risposte in questo film e di chi accantona i premi, il successo e i pomposi festeggiamenti (esagerati a mio parere)  che influenzano l’opinione di qualcuno. 

Voto: 6,5/10.

Un pensiero e un sorriso dallo spettatore Alessio


Citazioni: “La più sorprendente scoperta che ho fatto subito dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare”, “È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l'emozione e la paura… Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile”, “Non volevo essere semplicemente un mondano, volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alla feste, io volevo avere il potere di farle fallire!” e “Finisce tutto così, con la morte. Prima però c'era la vita, nascosta dal bla bla bla…”.

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