sabato 19 aprile 2014

PORCO ROSSO

Titolo: Porco Rosso;
Regista: Hayao Miyazaki;
Durata: 94 min;
Genere: animazione;
Produzione: Giappone, 1992.
Premi: 2 Mainichi Film Concours 1993 "Miglior Film d'Animazione" ad Hayao Miyazaki, "Migliore Colonna Sonora" a Joe Hisaishi

"Porco Rosso" è la sintesi del pensiero del regista giapponese Hayao Miyazaki.

Regista cardine dell’animazione giapponese ha realizzato un film denso di sfaccettature.

Il protagonista è Marco Pagot un pilota italiano di aerei da guerra sopravvissuto alla primo conflitto mondiale. La guerra gli ha lasciato un fisico marchiato e segnato dall'orrore e un animo disilluso: tutto ciò è sintetizzato in un volto che è diventato simile a quello di un maiale. Marco diventa pessimista, anarchico e non crede più ne agli uomini ne al futuro. Schieratosi contro il nascente partito fascista, si ritrova a guadagnarsi da vivere dando la caccia con il suo idrovolante rosso a veri e propri pirati dell’aria che scorrazzano sul mar Adriatico. Lo scontro con un abile pilota americano, Donald Curtis, ingaggiato dai Pirati dell’Aria e l'incontro con una ragazza, Fio, nipote di un costruttore di aerei, gli daranno quell'energia necessaria per continuare ad andare avanti: una nuova motivazione per vivere o, per meglio dire, sopravvivere.

Un film importante e non semplice da capire alla prima visione: tanti temi sono presenti, l'amore, il dolore, la guerra, la pace, la politica, l'ingiustizia...

L’autore Miyazaki, genio e firma anche di altri due totem dell’animazione giapponese come “Nausicaa della valle del vento” e “La città incantata”, è stato ancora una volta minuzioso nella scelta dei personaggi, del periodo storico e della trama in sé: tutte caratteristiche difficili da notare per uno spettatore inesperto (come me). Nonostante la mia scarsa conoscenza dell’ideatore, credo sia doveroso sottolineare il fortissimo e centratissimo contrasto tra il contesto storico, l’Italia degli anni venti, folgorata e orgogliosa dell’ascesa fascista e l’ambientazione, una parte spettacolare e sconosciuta del mar Adriatico. L’autore sembra metterci in guardia sul fatto che anche dal più incantevole angolo del paradiso terrestre può crescere il germe del totalitarismo e dell’ingiustizia.

Per quanto riguarda la versione doppiata in italiano è giusto sottolineare l’interpretazione di Massimo Corvo, attore del piccolo schermo e grande doppiatore in numerose serie televisive "crime" di Fox e voce fuoricampo in molte produzioni Rai.

Il mio giudizio è "Si può vedere" stando ben attenti ad ogni parti particolare: suggerisco di rivolgere un occhio, quello più incline alla spensieratezza e alla leggerezza, verso l’animazione e la trama e l'altro, quello un po' romantico e anarchico, verso quelle similitudini che si possono riscontrare nella società del giorno d'oggi.

Un pensiero e un sorriso dall'amico Alessio.

Voto: 7/10


Citazioni: "Meglio porco che fascista", "Un porco senza ali è solo un porco".

Nessun commento:

Posta un commento