Titolo: Porco Rosso;
Regista: Hayao
Miyazaki;
Durata: 94 min;
Genere: animazione;
Produzione: Giappone,
1992.
Premi: 2
Mainichi Film Concours 1993 "Miglior Film d'Animazione" ad Hayao
Miyazaki, "Migliore Colonna Sonora" a Joe Hisaishi
"Porco
Rosso" è la sintesi del pensiero
del regista
giapponese Hayao Miyazaki.
Regista cardine dell’animazione giapponese ha realizzato un film denso di sfaccettature.
Il protagonista è Marco
Pagot un pilota italiano di aerei da guerra sopravvissuto alla primo conflitto
mondiale. La guerra gli ha lasciato un fisico marchiato e segnato dall'orrore e un animo disilluso: tutto ciò è sintetizzato in un volto che
è diventato simile a quello di un maiale. Marco
diventa pessimista, anarchico e non crede più ne agli uomini ne al futuro. Schieratosi contro il nascente partito fascista, si ritrova a guadagnarsi da vivere dando la caccia
con il suo idrovolante rosso a veri e propri pirati dell’aria che
scorrazzano sul mar Adriatico. Lo scontro con un abile pilota americano, Donald Curtis, ingaggiato dai Pirati
dell’Aria e l'incontro con una ragazza, Fio,
nipote di un costruttore di aerei, gli daranno quell'energia necessaria per
continuare ad andare avanti: una nuova motivazione per vivere o, per meglio
dire, sopravvivere.
Un film
importante e non semplice da capire alla prima visione: tanti temi sono presenti, l'amore, il dolore, la guerra, la pace, la politica, l'ingiustizia...
L’autore
Miyazaki, genio e firma anche di altri due totem dell’animazione giapponese
come “Nausicaa della valle del vento” e “La città incantata”, è stato ancora
una volta minuzioso nella scelta dei personaggi, del periodo storico e della
trama in sé: tutte caratteristiche
difficili da notare per uno spettatore inesperto (come me). Nonostante la mia
scarsa conoscenza dell’ideatore, credo sia doveroso sottolineare il fortissimo
e centratissimo contrasto tra il contesto storico, l’Italia degli anni venti,
folgorata e orgogliosa dell’ascesa fascista e l’ambientazione, una parte
spettacolare e sconosciuta del mar Adriatico. L’autore sembra metterci in guardia sul fatto che anche dal più
incantevole angolo del paradiso terrestre può crescere il germe del
totalitarismo e dell’ingiustizia.
Per quanto riguarda la versione doppiata in italiano è
giusto sottolineare l’interpretazione di
Massimo Corvo, attore del piccolo schermo e grande doppiatore in numerose
serie televisive "crime" di Fox e voce fuoricampo in molte produzioni
Rai.
Il mio giudizio è "Si
può vedere" stando ben attenti ad
ogni parti particolare: suggerisco di rivolgere un occhio, quello più incline
alla spensieratezza e alla leggerezza, verso l’animazione e la trama e l'altro,
quello un po' romantico e anarchico, verso quelle similitudini che si possono
riscontrare nella società del giorno d'oggi.
Un pensiero e un sorriso dall'amico Alessio.
Voto: 7/10
Citazioni: "Meglio porco che fascista",
"Un porco senza ali è solo un porco".
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