Titolo: Mediterraneo;
Regista: Gabriele
Salvatores;
Attori: Claudio
Bigagli, Diego Abatantuono, Giuseppe Cederna, Ugo Conti, Gigio Alberti, Claudio
Bisio;
Durata: 95 min
Genere: commedia,
drammatico;
Produzione: Italia,
1991;
Premi: Premio Oscar
1992 "Miglior film straniero",
Nastri
d'Argento 1992 "Miglior regia",
3
David di Donatello 1991 "Miglior film", "Miglior montaggio"
e "Miglior suono".
"Mediterraneo" è l'ultimo film della "trilogia
della fuga".
La bellezza di questa pellicola, consacrata in campo
internazionale con il premio Oscar come miglior film straniero del 1992,
sta nella sua semplicità e sobrietà. Il film racconta la vicenda di una truppa
di soldati italiani mandati a presidiare una piccola e insignificante isola
dell'Egeo. L'ambientazione è magnifica: il mare cristallino, il piccolo porto,
le scogliere a strapiombo, la chiesa ortodossa, gli ulivi e le case dei
pescatori. Questi soldati vengono dimenticati dai loro superiori, dai loro
nemici, dalla guerra, che sta portando dolore, sofferenza e distruzione in tutto
il mondo e si ritrovano a vivere per tre anni in un "mondo
diverso" lontano da tutti quei fatti che li hanno obbligati a
lasciare la propria famiglia, il proprio lavoro e la propria patria.
La fuga è l’epicentro di questa pellicola ed
è il sentimento che colpisce chi non accetta di non poter scegliere
il proprio destino. I volti di questi uomini incarnano
meravigliosamente l’idea dell’estraneazione dal mondo. Il passare del tempo fa sparire tutte le caratteristiche dei soldati: dalle armi all'amore per la patria, dalla
disciplina alla paura. La fuga infine diventa la disillusione nei confronti di
quel nuovo mondo che la pace avrebbe portato: diverso da prima, con grandi
possibilità e speranze e ripulito dal male e dalle ingiustizie.
Il cast comprende gran parte degli attori
provenienti dal cabaret o dal teatro milanese: Diego Abatantuono, nel ruolo
del rigido sergente Lorusso, Ugo Conti, Gigio Alberti, Claudio Bisio, Claudio
Bigagli e Giuseppe Cederna. Una stupenda e simpatica comparsata è quella di
Antonio Catania, nel ruolo del pilota tenente La Rosa, che fu chiamato sul set
"principalmente per portare le sigarette dall'Italia" come ha ammesso
il regista Gabriele Salvatores in un'intervista.
Parliamo anche di Gabriele Salvatores:
penso sia inutile tessere le lodi di un avanguardista del cinema italiano e non
saprei come descrivere la mia stima e il mio affetto verso una persona che con
i suoi film mi ha fatto crescere e oggi mi regala ancora sorrisi e
riflessioni.
In conclusione “Mediterraneo” è un film che racchiude
tanti stati d'animo e che esprime la voglia del regista di scappare e di
sperare sempre in qualcosa di migliore.
Difatti si chiude con la didascalia paradigmatica: «Dedicato
a tutti quelli che stanno scappando».
Assolutamente "Da non perdere".
Voto: 9/10.
Un pensiero e un sorriso dallo spettatore Alessio.
Citazioni: "Chi vive sperando, muore cagando! Lorusso,
isoletta dell'Egeo che non conta un cazzo, 1941".
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