Titolo: The Wolf of Wall Street;
Regista: Martin
Scorsese;
Attori: Leonardo
Di Caprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler;
Durata: 180
min;
Genere: Biografico;
Produzione: USA,
2013;
Premi: 5
Nomination Premio Oscar 2014 “Miglior film”, “Migliori regia”, “Miglior attore”
a Leonardo Di Caprio, “Miglior attore non protagonista” a Jonah Hill e “Miglior
sceneggiatura non originale”; 1 Golden Globes 2014 “Miglior attore in un film
brillante” a Leonardo Di Caprio, 1 Nomination Golden Globes 2014 “Miglior film brillante”; 3 Nomination BAFTA
2014 “Miglior regia”, “Miglior attore” a Leonardo Di Caprio e “Miglior
sceneggiatura non originale”.
“The Wolf of Wall Street” sembra una
finestra aperta sullo stereotipo del broker americano invece è l’adattamento
cinematografico sulla vera storia di Jordan Belfort.
La
vicenda comincia nel 1987 quando il giovane Jordan diventa un broker a Wall
Street sotto la guida del mentore Mark Hannah, un eccentrico agente di cambio
che sopravvive grazie alla cocaina e al denaro. Il collasso del mercato fa perdere a Jordan il lavoro, ma dà inizio
alla sua inarrestabile ascesa. Fonda la Stratton Oakmont e trasforma una
banda di sempliciotti un po’ imbranati in terrificanti venditori di titoli di
società inesistenti, in truffatori e speculatori. Le cifre dei raggiri
e delle manipolazioni crescono, raddoppiano e decuplicano: la vita di Jordan è
una sorta di continuo sballo perenne, tra droga, sesso, soldi, azioni di borsa e la
ferrea ambizione di non fermarsi più. Nemmeno un articolo su
un’importante rivista che denuncia le
sue frodi riesce a fermare la sua corsa anzi fa aumentare la notorietà. A
questo punto è la lente di ingrandimento
dell’agente FBI Patrick Denham che si sofferma sulla Stratton Oakmont.
Sentendosi sotto pressione, Jordan trasferisce gran parte dei suoi guadagni in
Svizzera con la complicità di vecchi amici e di un banchiere dall’accento francese.
I
guai con orge e droga non finiscono mai e giorno dopo giorno il vortice del
successo lo porta nell’oblio.
Martin Scorsese firma un film dalle
grandi potenzialità: un cast importante,
una storia molto americana e ne aggiunge il suo modo di vedere il mondo e di illuminare tutti gli angoli bui delle
sfaccettature umane.
Un superbo
Leonardo Di Caprio è Jordan Belfort: nessuna critica per un attore
straordinario che riesce a riassumere con la voce, con le movenze e con le
smorfie facciali tutte le pazze e incredibili scene che si susseguono nel film.
Il cast si compone inoltre di Jordan Hill,
il tracagnotto attore californiano che interpreta il socio Donnie Azoff, Margaret Robbie, nel ruolo di Naomi, la
seconda moglie di Jordan, il comico francese Jean Dujardin nel ruolo del banchiere svizzero, Rob Reiner, nel ruolo del padre di
Jordan e Kyle Chandler, volto della
serie tv “Ultime dal cielo” è l’agente Patrick Denham. Nota di merito a Matthew McConaughey, che dà voce e anima al mentore
Mark Hannah.
Il
film è sicuramente a tratti molto divertente e folle: si scherza e si ride
sull’esagerato eccesso, sull’isterismo, sui comportamenti immorali, sulla
frode, sulla truffa e sul desiderio di andare oltre ai limiti. Tuttavia ha un peccato originale : la durata di 180
minuti è veramente esagerata e rispecchia il tema principale.
Allo
spettatore, sprofondato nella poltrona del cinema, rimane quell’estrema e insensata voglia
inarrestabile di popolarità e successo, che porta il protagonista ad
una lenta, ma inesorabile autodistruzione.
Il
mio giudizio è “Si può vedere” senza aspettarsi nulla di più rispetto
all’iniziale definizione: “una finestra aperta sullo stereotipo del broker
americano”.
Voto: 6,5/10.
Un pensiero e un
sorriso dallo spettatore Alessio
Citazioni: “Mi chiamo Jordan Belfort. L'anno in cui ho compiuto 26 anni ho
guadagnato 49 milioni di dollari, il che mi ha fatto molto incazzare perché con
altri 3 arrivavo a un milione a settimana”,
“Lasciate che vi dica una cosa. Non c'è nobiltà nella povertà. Sono stato un
uomo povero, e sono stato un uomo ricco. E scelgo di essere ricco tutta la
vita, dannazione!”, “Uso lo xanax per concentrarmi, l'ambien per dormire,
l'erba per calmarmi, la cocaina per tirarmi su e la morfina perché è ottima.
Ma, tra tutte queste, la mia droga preferita beh, sono loro (il denaro)”
e “Bene Hector, ecco il nostro programma: tu ci porti due vodka Martini, lo sai
come mi piacciono, niente ghiaccio. Poi, precisamente sette minuti e mezzo
dopo, ce ne porti altri due, e poi ancora due ogni cinque minuti finché uno di
noi non perde i sensi”.
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