domenica 23 marzo 2014

12 ANNI SCHIAVO

Titolo: 12 anni schiavo  
Regista: Steve Mc Queen; 
Attori: Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Lupita Nyong'o, SaraH Paulson, Brad Pitt, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti; 
Durata: 134 min; 
Genere: Biografico, Drammatico; 
Produzione: Usa, 2013;
Premi: 3 Premi Oscar 2014  "Miglior film", "Miglior attrice non protagonista" a Lupita Nyong'o, "Miglior sceneggiatura non originale", 
9 Nomination
1 Premio Golden Globes  2014 "Miglior film drammatico" 7 Nomination
2 Premio BAFTA "Miglior film", "Miglior regista", 8 Nomination.

“12 anni schiavo” è la drammatica storia di un uomo nero libero americano di nome Solomon Northup.

Il film è ambientato in una cittadina dello stato nordista di New York nel 1841. Solomon è un musicista di colore, libero e sposato con una moglie e due figli. Illuso ed ingannato da due brutti ceffi, si ritrova nella condizione di schiavo senza documenti né possibilità di fuga e con il nuovo nome di Blatt. Venduto a uno schiavista nel porto di New Orleans, comincerà a lavorare come taglialegna presso la famiglia Ford, poi passerà alla piantagione di cotone di Edwin Epps. La figura di quest’ultimo proprietario terriero è quella più crudele della pellicola e rappresenta lo stereotipo dello schiavista sudista, che uscirà sconfitto dalla guerra di secessione americana alla fine del secolo. Dopo varie peripezie durate dodici anni, Solomon riesce a tornare dalla propria famiglia. All’interno della storia emerge un crudele triangolo di amore e odio, o meglio di violenza e passione, tra i coniugi Epps e la giovane schiava nera Patsey che riesce a esemplificare non solo la durezza della condizione di schiavo, ma anche le psicosi e la mentalità di quel genere di uomo bianco. 

Il cast è fenomenale: Chiwetel Ejiofor (Solomon Northup), Michael Fassbender (Edwin Epps), Sarah Paulson (Mary Epps), Lupita Nyong’o (Patsey) e Brad Pitt (nel ruolo di Samuel Bass). 

Da sottolineare l’interpretazione di Michael Fessbender e di Lupita Nyong’o, vincitrice del premio Oscar: il primo riesce a diventare sul set duro, cattivo, spietato, perfido, molesto e a tratti pazzo, mentre la giovane attrice naturalizzata keniota porta in primo piano la sofferenza e la resa nei confronti del padrone. 

Il film è bello, a tratti commovente e toccante, purtroppo un po’ lento nelle fasi centrali

Allo spettatore rimangono i colpi di frusta e il dolore nel volto di un uomo che è stato soggiogato da persone senza scrupoli

Il regista Steve McQueen fa suo il libro autobiografico di Solomon Northup e racconta la schiavitù e la successiva riconquista della propria vita da una diversa visuale, quella di un uomo che già conosceva la libertà. La pellicola fa anche riflettere come sia cambiata oggi l’America e quali siano stati i travagliati passaggi per raggiungere questa situazione. 

Il mio giudizio è “Si deve vedere” e si passerà una serata emozionante che lascerà spunto a molte riflessioni.    

Voto: 7,5/10

Un pensiero e un sorriso dallo spettatore Alessio

Citazioni: "Io non voglio sopravvivere. Io voglio vivere" e "Le leggi cambiano, le verità universali restano".

2 commenti:

  1. Ma non mi devi dire che riesce a tornare dalla famiglia! Comunque ce l'avevo in lista dei film da guardare e che mi sono perso al cinema e lo guardo di certo.

    RispondiElimina
  2. Hai ragione andreilcolo!!...l'ovvio è il ritorno dalla famiglia, l'inatteso è il modo in cui l'ha fatto...

    RispondiElimina