Titolo: 12 anni
schiavo
Regista: Steve Mc
Queen;
Attori: Chiwetel
Ejiofor, Michael Fassbender, Lupita Nyong'o, SaraH Paulson, Brad Pitt, Benedict
Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti;
Durata: 134 min;
Genere: Biografico, Drammatico;
Produzione: Usa, 2013;
Premi: 3 Premi Oscar
2014 "Miglior film", "Miglior attrice non
protagonista" a Lupita Nyong'o, "Miglior sceneggiatura non
originale",
9
Nomination
1
Premio Golden Globes 2014 "Miglior film drammatico" 7
Nomination
2 Premio
BAFTA "Miglior film", "Miglior regista", 8 Nomination.
“12 anni schiavo” è la
drammatica storia di un uomo nero libero americano di nome Solomon
Northup.
Il film è ambientato in una cittadina dello stato nordista
di New York nel 1841. Solomon è un musicista di colore, libero e
sposato con una moglie e due figli. Illuso ed ingannato da due brutti
ceffi, si ritrova nella condizione di schiavo senza
documenti né possibilità di fuga e con il nuovo nome di Blatt. Venduto a uno schiavista nel porto di New Orleans, comincerà a
lavorare come taglialegna presso la famiglia Ford, poi passerà alla piantagione
di cotone di Edwin Epps. La figura di quest’ultimo
proprietario terriero è quella più crudele della pellicola e rappresenta lo
stereotipo dello schiavista sudista, che uscirà sconfitto dalla guerra di
secessione americana alla fine del secolo. Dopo varie peripezie durate dodici
anni, Solomon riesce a tornare dalla propria famiglia. All’interno della storia
emerge un crudele triangolo di amore e odio, o meglio di violenza e
passione, tra i coniugi Epps e la giovane schiava nera Patsey che
riesce a esemplificare non solo la durezza della condizione di
schiavo, ma anche le psicosi e la mentalità di quel genere di uomo bianco.
Il cast è fenomenale: Chiwetel Ejiofor
(Solomon Northup), Michael Fassbender (Edwin Epps), Sarah Paulson (Mary Epps),
Lupita Nyong’o (Patsey) e Brad Pitt (nel ruolo di Samuel Bass).
Da sottolineare l’interpretazione di Michael
Fessbender e di Lupita Nyong’o, vincitrice del premio Oscar: il primo
riesce a diventare sul set duro, cattivo, spietato, perfido, molesto e a tratti
pazzo, mentre la giovane attrice naturalizzata keniota porta in primo piano la
sofferenza e la resa nei confronti del padrone.
Il film è bello, a tratti commovente e
toccante, purtroppo un po’ lento nelle fasi centrali.
Allo spettatore rimangono i colpi di frusta e il
dolore nel volto di un uomo che è stato soggiogato da persone senza scrupoli.
Il regista Steve McQueen fa suo il
libro autobiografico di Solomon Northup e racconta la
schiavitù e la successiva riconquista della propria vita da una diversa
visuale, quella di un uomo che già conosceva la libertà. La pellicola fa anche
riflettere come sia cambiata oggi l’America e quali siano stati i travagliati
passaggi per raggiungere questa situazione.
Il mio giudizio è “Si deve vedere” e si
passerà una serata emozionante che lascerà spunto a molte
riflessioni.
Voto: 7,5/10
Voto: 7,5/10
Un pensiero e un sorriso dallo spettatore Alessio
Citazioni: "Io
non voglio sopravvivere. Io voglio vivere" e "Le leggi cambiano, le verità universali
restano".
Ma non mi devi dire che riesce a tornare dalla famiglia! Comunque ce l'avevo in lista dei film da guardare e che mi sono perso al cinema e lo guardo di certo.
RispondiEliminaHai ragione andreilcolo!!...l'ovvio è il ritorno dalla famiglia, l'inatteso è il modo in cui l'ha fatto...
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