Titolo: Il bambino con
il pigiama a righe;
Regista: Mark Herman;
Attori: Asa Butterfield, David Thewlis, Vera Farmiga, Zac
Mattoon O'Brien, David Hayman, Henry Kingsmill;
Durata: 93 min
Genere: drammatico;
Produzione: Usa, UK, Ungheria, 2008;
Premi: British
Independent Film Awards 2008 “Miglior attrice" a Vera Farmiga e Young
Artist Award 2008 "Miglior attore giovane" ad Asa Butterfield.
"Il bambino con il pigiama a strisce" è la
riproposizione dell’omonimo romanzo di John Boyne.
Narra la storia toccante di un’amicizia tra due bambini, un
tedesco e un ebreo, che vivono insieme il periodo dell’Olocausto. Bruno, figlio
di un ufficiale delle SS, incontra e diventa amico di un piccolo prigioniero
del campo Shmuel. Il racconto di questa amicizia è struggente: si nota la forza
e la genuinità di un sentimento nato fra due piccoli ometti che riescono a
volersi bene anche se divisi da rete con il filo spinato.
Il regista britannico Mark Herman focalizza il suo lavoro
sulla contrapposizione tra la vita dei prigionieri del campo di concentramento
e quella dei carcerieri. Da una parte sono sottolineate le sofferenze e le
violenze subite, mentre dall’altra la perversa ricerca dell’efficienza dello
sterminio. Questo ultimo aspetto mi ha colpito in modo particolare: l’unione
fra ingegno e malignità da parte degli ufficiali nazisti è la prova
irrevocabile della loro colpa e dell’impossibilità del perdono umano.
Il film è crudo, triste, scuro e dominato dai medesimi
colori della divisa dei prigionieri del campo. Non è certamente di semplice
visione: alla fine della pellicola rimarranno impressi gli occhi azzurri di
Bruno, gli stracci sporchi di Shmuel e la disperata corsa di Elsa, la madre di
Bruno.
Il cast è ricco, ma in particolare spiccano su tutti le
interpretazioni di Asa Butterfield nel ruolo di Bruno, di David Thewlis già
protagonista di un film indimenticabili come “Sette anni in Tibet” e della saga
di “Harry Potter” nel ruolo di Ralf, il padre di Bruno, e di Vera Farmiga che
interpreta la madre. Da non dimenticare è la figura dell’ebreo Pavel,
interpretato da David Hayman che aggiunge commozione e sconforto al resto della
storia.
In conclusione “Il bambino con il pigiama a strisce” è
un film che racchiude il significato più doloroso di Olocausto e chi meglio di
un bambino innocente può far capire quali crimini il nazismo è stato in grado
di compiere.
"Si può vedere" preparandosi ad una
drammatica visione.
Un pensiero e un
sorriso dallo spettatore Alessio.
Voto: 7/10.
Citazioni: "Noi non dovremo essere amici, dovremmo
essere nemici!".
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