domenica 23 marzo 2014

Il GIORNO DELLA CIVETTA

Titolo: Il giorno della civetta  
Regista: Damiano Damiani; 
Attori: Claudia Cardinale, Lee J. Cobb, Franco Nero, Serge Reggiani, Ugo D'Alessio, Tano Cimarosa; 
Durata: 112 min; 
Genere: Drammatico; 
Produzione: Italia, 1968;
Premi: 4 David di Donatello 1968 “Miglior produttore”, “Miglior attrice protagonista” a Claudia Cardinale, “Migliore attore protagonista” a Franco Nero e “Miglior regia” a Damiano Damiani;
2 Nastri d’Argento 1969 “Miglior produzione”.

“Il giorno della civetta” è tratto dall’omonimo romanzo-denuncia scritto da Leonardo Sciascia e pubblicato nel 1961.

Il capitano dei carabinieri Bellodi di origini parmensi viene inviato in un piccolo paesino della Sicilia. Nello stesso periodo viene assassinato il piccolo impresario Salvatore Colasberna e sparisce un muratore Paolo Nicolosi. Il film ritrae tutte le caratteristiche principali delle organizzazioni mafiose: Don Mariano Arena, capomafia con amicizie importanti nella DC, potere illimitato, rispettato e venerato da tutti.; Pizzucco, un uomo spregevole, non molto intelligente, al secondo livello della piramide del potere; Zecchinetta, l’autore materiale degli omicidi, il braccio violento, che non chiede mai ed esegue qualsiasi cosa; Rosa Nicolosi, vittima della sparizione del marito, abbandonata da tutti, vittima della mafia, dell’omertà, del potere, isolata, malgiudicata dal paese e etichettata come una “poco di buono”; Parrineddu, l’informatore dei carabinieri, che non sa tacere (come la legge mafiosa impone); il capitano Bellodi, nordico, bello e integerrimo che rappresenta la giustizia onesta e mai doma anche se circondata da una piovra impossibile da sconfiggere.
Il cast è rilevante: ricordiamo con enorme piacere Claudia Cardinale, stupenda, bellissima e totalmente credibile nel ruolo di Rosa,  Franco Nero nel ruolo del capitano Bellodi, Lee J. Cobb nel ruolo di Don Mariano e uno straordinario Tano Cimarosa, caratterista del mafioso siciliano, nel ruolo di Zecchinetta. Quest’ultimo raccoglie tutte le movenze, gli sguardi e le frasi del tipico manovale violento.

La pellicola è una denuncia, non tanto alla mafia in sé, ma soprattutto verso una popolazione che accetta questi soprusi e non si ribella, perché non è ancora pronta o semplicemente perché va bene così. I tentacoli di questa piovra sono forti, troppo vigorosi per essere sconfitti dal coraggio e dall’arguzia del capitano Bellodi.

Film convincente, serio, forse anche un po' malinconico,: “Assolutamente da vedere”.

Voto: 8,5/10.

Un pensiero e un sorriso dallo spettatore Alessio.

Citazioni: "Io divido l'umanità in cinque categorie: ci sono gli uomini veri, i mezzi uomini, gli ominicchi, poi mi scusi i ruffiani e in ultimo, come se non ci fossero, i quacquaracquà. Sono pochissimi gli uomini, i mezzi uomini pochi, già molti di più gli ominicchi sono come bambini, che si credono grandi. Quanto ai ruffiani, stanno diventando un vero esercito. E infine, i quacquaracquà: il branco di oche" e "Voi mi state dicendo a vostro modo che non parlate perché gli assassini sono ancora in libertà. Ma gli assassini sono in libertà perché voi non parlate".

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